giovedì 1 dicembre 2011

DOSSIER: Le sette sataniche


DEFINIZIONE DI SETTA
Cruenti fatti di cronaca hanno portato i mezzi di comunicazione ad occuparsi sempre più spesso di sette e congregazioni, ma che cosa sono? Nel gergo comune infatti la parola assume un significato negativo e in modo quasi automatico si pensa all'equazione setta=comportamento criminale; in realtà la parola latina secta
deriva da sectorseguire”, ma si potrebbe far risalire anche al
verbo seco che significa “tagliare, separare”. Quindi la setta può essere vista sia come gruppo di seguaci di una persona o di una particolare dottrina; sia come gruppo che si è separato da un'aggregazione maggioritaria.
Anche nel Rapporto del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del 1998 non si dà una connotazione negativa al termine ma si definiscono sette «tutte quelle aggregazioni di origine relativamente recente, ispirate alla predicazione di un capo spirituale o a dottrine di tipo iniziatico, i cui principi appaiono diversi da quelli delle confessioni religiose tradizionali (cristianesimo, ebraismo, islamismo, buddismo, induismo, confucianesimo) e dei grandi sistemi filosofici occidentali».
Sulla stessa linea troviamo il Rapporto del Consiglio d'Europa del 1999 che dà priorità alla prevenzione del proselitismo scorretto suggerendo tuttavia all'autorità statali di mantenere un atteggiamento di tolleranza ma al tempo stesso di vigilanza nei confronti dei nuovi gruppi religiosi. Si esorta inoltre ad intraprendere un'opera di prevenzione attraverso la diffusione di informazioni e l'educazione dei giovani ad una conoscenza critica del fenomeno, inserendo nei curricula scolastici argomenti inerenti.


LE SETTE RELIGIOSE DISTRUTTIVE
Come ci si può ben immaginare, esistono varie tipologie di sette che numerosi studiosi hanno classificato basandosi su criteri diversi: ad esempio Barresi suddivide i vari movimenti in virtù del fine ultimo che intendono perseguire, Pace in base al grado di separazione dal mondo e di purezza, Introvigne parte dalla loro origine storica.
Indipendentemente dalle classificazioni teoriche, il nostro interesse in questo dossier si pone su quelle che potremmo definire sette distruttive, intendendo con questo termine quelle pratiche religiose che si basano sull'opposizione alle norme ed ai valori sociali. Le sette distruttive si differenziano dalle altre per i metodi violenti che utilizzano, sono caratterizzate da un proselitismo di tipo aggressivo ed un atteggiamento di intolleranza per i quali i seguaci adottano comportamenti estremamente trasgressivi e distruttivi, contrari al comune senso morale. 
Sotto le pressioni psicologiche del leader, gli adepti sviluppano una concezione totalmente positiva del gruppo e negativa del mondo esterno che contribuisce a modificare non solo il loro stile di vita, ma anche modalità di pensiero e valori.
Da un punto di vista criminologico i comportamenti criminali messi in atto possono essere molteplici e in genere variano in funzione del tipo di setta; si possono tuttavia distinguere due macro-categorie: i reati commessi dal leader ai danni degli adepti e i reati commessi dagli adepti. Nella prima rientrano:
· truffe e frodi
· minacce
· estorsioni
· sequestri di persona
· sfruttamento
· lesioni
· violenze fisiche di vario tipo
· spaccio di stupefacenti
· pedofilia
· abusi sessuali
· induzione al suicidio
· omicidi


Nella seconda categoria rientrano:
· reati familiari
· violenze e lesioni ad altri adepti durante i rituali
· detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti
· abusi sessuali e pedofilia
· profanazione di cimiteri
· maltrattamento di animali
· furti di oggetti religiosi
· concorso in truffe e frodi
· furto di informazioni
· danneggiamenti


INTRODUZIONE AL SATANISMO
Nella tradizione cristiana Satana rappresenta il primo angelo decaduto mentre gli altri angeli che seguirono la sua sorte e a lui sottomessi, sono chiamati demoni. Secondo la dottrina tradizionale cattolica il diavolo ed i demoni commisero un peccato di superbia in quanto ebbero la pretesa di essere uguali a Dio.
I casi di venerazione diabolica sono documentati sin dal Medioevo nei riti della stregoneria e in alcuni casi di possessione, tuttavia il satanismo contemporaneo nacque nel XVII secolo in Francia, sotto il regno di Luigi XIV e nel XVIII secolo giunse fino all'Italia.
Il primo caso di satanismo si verificò presso le suore Orsoline di Aix-en-Provence: per la prima volta la possessione satanica fu causata da un rituale di uno stregone.
Nel 1679, presso la corte di Luigi XIV si celebrò il primo vero processo di satanismo contemporaneo nei confronti di Catherine La Voisin venditrice di cosmetici e medicinali per le donne di corte. La donna aveva riservato nella sua casa una stanza alla celebrazione di rituali satanici che avevano lo scopo di ottenere beni materiali, la benevolenza del re o di qualche altro personaggio influente.
La messa veniva celebrata da un sacerdote apostata ed una donna nuda veniva fatta distendere ed utilizzata come altare. In sacrificio venivano offerti feti abortiti, bambini sgozzati o una colomba bianca. Al posto del vino veniva bevuto il sangue delle vittime; durante l'Eucarestia il sacerdote introduceva un'ostia consacrata nelle parti intime della donna ed aveva un rapporto sessuale con lei che culminava in un'orgia collettiva. Durante la messa si consumava “l'elisir”, costituito da sperma maschile, secrezioni femminili e sangue mestruale. Queste pratiche sono rimaste vive anche nelle moderne messe nere.


ALEISTER CROWLEY
Aleister Crowley (1875-1947) “la Grande Bestia 666” ha teorizzato gran parte del pensiero magico contemporaneo inerente al satanismo e ha creato il più complesso sistema di magia cerimoniale basato sull'uso di droghe e sesso promiscuo. Tuttavia le forze occulte a cui si riferiva, non venivano identificate con il Diavolo ma con il fallo. Crowley non credeva nell'esistenza di un'entità malefica, ma utilizzava la pratica rituale per esaltare la disobbedienza dell'uomo ed aiutare le persone a liberarsi da superstizioni religiose e condizionamenti morali. Molti dei suoi rituali religiosi vengono ancora oggi utilizzati dalle sette sataniche.


IL SATANISMO MODERNO
Il satanismo moderno nasce negli anni '60 ad opera di Anton LaVey. Appassionato di occultismo, si avvicina alle teorie di Crowley dalle quali si distacca nel 1961 con la fondazione del Magic Circle che nel 1966 diventa la Chiesa di Satana
Anche LaVey non crede nella reale esistenza del Diavolo; la sua filosofia è fortemente individualista e nella sua chiesa si combattono tutte le forme di repressione ed inibizione oltre che l'ipocrisia delle religioni organizzate. «E' sempre stato l'uomo a crearsi i suoi dei piuttosto che gli dei a creare l'uomo. Dio per
alcuni è benevolo, per altri è terrificante. Per il Satanista 'Dio' - così come viene chiamato, o in qualsiasi altro modo viene definito – è visto come il fattore bilanciante della natura, non come un essere interessato alle privazioni. Questa potente forza, che pervade e bilancia l'universo, è troppo lontanamente impersonale per preoccuparsi delle felicità e delle miserie delle creature di carne e sangue che popolano questa palla di fango».
I rituali celebrati avevano come scopo il mettere in contatto le persone con le emozioni per liberarsi dai condizionamenti religiosi e morali.
Tuttavia, nonostante l'ateismo razionalista di LaVey i suoi rituali si prestano ad essere utilizzati in senso occultista per evocare realmente il demonio ed è per questo che quella inventata da lui è l'unica messa nera che i satanisti contemporanei seguono fedelmente.
L'evoluzione della Chiesa di Satana culmina con lo scisma del 1975 ad opera di Michael A. Aquino da cui ha origine il Tempio di Set che si basa sul credo dell'esistenza effettiva del Diavolo.
Secondo Aquino il Grande Avversario di Dio, che viene chiamato Satana ma il cui vero nome è Set, è reale ed è in grado di trasmettere all'uomo la capacità di distruggere le leggi del cosmo ordinato per costruire una realtà plasmata sull'individuo.
I rituali si suddividevano in “piccola magia nera” basata sull'uso della psicologia per manipolare a proprio vantaggio il mondo oggettivo, e in “grande magia nera” che consisteva nell'evocazione di Set per la realizzazione del proprio volere.
Agli inizi degli anni '80, sebbene Aquino affermasse di non aver mai compiuto atti criminali, fu al centro di indagini per abusi sessuali rituali su alcuni bambini di un asilo nido.


DEFINIZIONE DI SATANISMO
Comunemente viene definito satanismo il culto di Satana; il satanista è colui che sceglie di venerare e servire il demonio di cui vorrebbe sperimentare le manifestazioni sensibili.
Mastronardi, De Luca e Fiori danno tre definizioni fondamentali:


· Satanismo come impero di Satana sul mondo
si tratta dell'influsso che il Demonio può esercitare sul mondo, un potere non assoluto che non può prescindere dalla divina Provvidenza.


· Satanismo come culto reso a Satana
forma di religiosità che pratica il culto dello Spirito del male e predica la ribellione a Dio.


· Satanismo come sequela-imitazione della ribellione di Satana e dei demoni a Dio
il desiderio di seguire l'esempio prevaricatore del diavolo, nella vana illusione di una totale indipendenza da Dio.


Nonostante il satanismo contemporaneo si presenti come un fenomeno molto complesso e ricco di sfaccettature, oltrepassando le differenze esistenti tra i vari tipi di sette sataniche, possiamo notare alcuni assunti comuni ai vari movimenti:


· tutte le credenze, pratiche ed i rituali hanno come nucleo centrale la soddisfazione delle esigenze e dei desideri dell'individuo.
· una concezione relativistica del bene e del male
· il rifiuto del cristianesimo come religione delle limitazioni, dell'abnegazione e dell'astinenza.
· il conseguimento del potere tramite le pratiche rituali
· la presenza di rituali, magia incantesimi e sacrifici.


I sacrifici possono essere di quattro tipi:
il sacrificio di se stessi, il sacrificio dell'infliggersi dolore, il sacrificio di offrire animali o esseri umani vivi. 
Tra questi il più comune è il sacrificio vivente di sé, in cui la persona si immola simbolicamente a Satana attraverso atti sessuali. 
In linea con il principio satanico del piacere, i partecipanti al sacrificio devono essere consenzienti.
I sacrifici umani rappresentano solo una piccola parte e sono per lo più compiuti da soggetti con disturbi mentali sotto l'influsso di droga ed alcol.


TIPOLOGIE DI SATANISMO
Esistono vari tipi di satanismo e numerosi autori hanno cercato di farne una classificazione, non senza difficoltà, proprio per le numerose sfaccettature che caratterizzano questo fenomeno. Ad esempio Barresi e Truzzi dividono i satanisti a seconda che siano individui indipendenti od affiliati a gruppi; Mastronardi si
focalizza sulla finalità che si intende perseguire; Michele Del Re ne fa una classificazioni empirica. 
A grandi linee possiamo però dividere i vari culti satanici in quattro macro-aree:
coloro che accettano la descrizione del mondo della Bibbia ma che si schierano però dalla parte del diavolo che Introvigne definisce come satanisti occultisti, Truzzi satanisti puri o stereotipici, Barresi satanisti religiosi; coloro per cui il culto del diavolo è semplicemente una scusa per eccessi e depravazioni, uso di sostanze psicoattive, orge e abusi sessuali e per il quale Introvigne, Barresi e Truzzi adottano il termine di Satanismo acido talvolta differenziandolo in base a una minore/maggiore importanza del sesso o dell'uso di droga. Altro gruppo potrebbe essere quello in cui predomina la psicopatologia i cui adepti Maggioni chiama satanisti psicotici e Barresi schizofrenici. Possiamo trovare ancora coloro che entrano a far parte di una setta satanica per gioco; il loro satanismo è sperimentale o occasionale e Barresi li definisce satanisti ludici.
Mastronardi si focalizza sulle motivazioni più profonde delle varie tipologie di sette sataniche differenziandole tra:
· Purificatori con finalità catartiche
· Ingranzianti la divinità
· Propiziatori di controllo sulla vita e sulla morte
· Orgiastici
· Ringrazianti la divinità stessa
· Caratterizzati da volontà di approvvigionamento di materiale umano da utilizzare a scopo rituale
· Alla ricerca di accettazione gruppale
· Sensations' seacher alla ricerca di forti sensazioni
· Trasgressori transgenerazionali
· Il muti murder omicida seriale per guarigione


LA SIMBOLOGIA SATANICA
Esistono numerosi simboli associati al satanismo che spesso sono entrati nella vita comune senza che in realtà si conoscesse il loro collegamento con il diavolo. 
Uno dei simboli più conosciuti è quello del pentacolo rovesciato:



le due punte rivolte verso l'alto rappresentano l'universale dualismo del bene e del male e l'unica punta verso il basso simboleggia l'inferno, indicando la natura perversa del satanismo.
Il cerchio è uno dei simboli più antichi che troviamo anche nella stregoneria, rappresenta il potere e protegge l'individuo dalle forze esterne.
Altro simbolo di fondamentale importanza è il bafometto:

è composto da una testa di ariete con le corna all'indietro, di solito è inserito all'interno di un pentacolo rovesciato. Nel satanismo il caprone rappresenta Satana essendo un animale che simboleggia la lussuria.
Nella figura intera, la testa di capra si trova su un corpo umano che possiede caratteristiche sia maschili che femminili; la mano destra che indica verso l'alto simboleggia il potere bianco o positivo, la mano sinistra è protesa verso il basso e rappresenta il potere nero o negativo. I serpenti bianco e nero, intrecciati attorno al simbolo fallico riportano ancora alla polarità nero/bianco, bene/male, questo perché in realtà il bafometto come anche il pentacolo non nascono come simboli con una necessaria connotazione negativa, quanto piuttosto descrivono il mondo naturale e terreno prendendo in considerazione l'universale dualismo del bene e del male. 
Su come la mano sinistra sia stata associata al diavolo, si narra una leggenda per la quale gli antichi guerrieri offrivano la loro mano sinistra in beffardo segno di pace, in modo da poter utilizzare la destra per colpire di sorpresa l'avversario.
Anche il diffusissimo simbolo della pace, in realtà è associato al satanismo. Il suo vero nome è infatti Croce di Nerone e simboleggia la supremazia della visione dell'imperatore rispetto alla cristianità; nel satanismo rappresenta la distruzione del cristianesimo.
Vengono utilizzati anche il simbolo dell'anarchia inteso come rappresentazione dell'illegalità o la distruzione delle autorità e la croce rovesciata, contrario grafico di quella cristiana che rappresenta appunto la sconfitta ed il rifiuto del cristianesimo. Inoltre i satanisti ricorrono spesso ad inversioni di numeri, lettere, parole o simboli, come nei famosi casi di messaggi registrati al contrario in sottofondo a popolari dischi.


RITUALI SATANICI
La ritualità satanica è varia ed eclettica e sembra derivare da una pluralità di fonti che vanno dai libri, ad internet, alle esperienze raccontate e tramandate da altri satanisti. Uno dei principali rituali è il patto con Satana in cui il seguace richiede al demonio beni o vantaggi materiali. Alla richiesta è associato un prezzo da pagare che il diavolo può scegliere di riscuotere al momento della morte dell'uomo od in una situazione di grave pericolo.
Il rituale più importante è la messa nera: gli adepti portano delle vesti nere che evocano la parte oscura della personalità e delle scarpe rosse che richiamano alla sfera sessuale. Generalmente le messe vengono celebrate nei sabati di luna piena perché il sabato è associato al pianeta Saturno, considerato in astrologia come il pianeta oscuro. Viene recitata un'invocazione a Satana seguita da una litania dove si ripetono i suoi settantasette nomi. Per l'eucarestia è necessaria un'ostia consacrata trafugata da una chiesa della tradizione cattolico-romana. Un donna nuda viene utilizzata come altare e l'ostia viene introdotta nelle sue parti intime.
C'è da sottolineare tuttavia, che probabilmente questi rituali satanici nelle sue accezioni più o meno blasfeme, non appartengono a tutto il mondo del satanismo. LaVey infatti descrive queste pratiche con ironia e sarcasmo ipotizzando che la messa nera sia «un'invenzione letteraria della chiesa, per una depravata attività commerciale, per uno psicodramma per dilettanti e iconoclasti, per un asso nella manica dei mezzi di comunicazione popolari...» sottolineando forse ancora maggiormente le differenze esistenti tra le varie tipologie di satanismo che abbiamo precedentemente descritto.


SATANISMO E COMPORTAMENTO CRIMINALE
È necessario e corretto premettere che anche se il satanismo è considerato una sorta di religione con una concezione morale deviante rispetto a quella cristiana, non necessariamente la pratica dei suoi rituali implica la commissione di un reato; infatti la libertà religiosa e la manifestazione del proprio pensiero è tutelata dalla Costituzione italiana. Inoltre è raro reperire dati attendibili su gruppi che si dedicano a pratiche cultuali sataniche, in particolare per quanto riguarda la realtà italiana.
In alcuni casi specifici però, si può parlare di quello che Mastronardi definisce satanismo criminoso, ossia di tutti quei reati che direttamente od indirettamente sono in relazione con l'ideologia satanica.
Se prendiamo in considerazione ad esempio i satanisti che Truzzi definisce tradizionali cioè tutti gli operatori dell'occulto, abili ciarlatani che speculano sulla credulità della gente comune, non è raro che possano commettere reato di vilipendio, truffa, estorsione, violenza sessuale e privata, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, esercizio abusivo della professione medica e circonvenzione d'incapace.
Rivolgendo invece la nostra attenzione sui satanisti riuniti in gruppo è più probabile che vengano commessi reati quali la violazione di sepolcro, il vilipendio di tombe e cadaveri, la violenza di gruppo ed atti sessuali con minorenni. Infine non sono da sottovalutare i casi di suicidi di giovani con legami a congreghe sataniche che potrebbero far ipotizzare il reato di istigazione al suicidio.
Esiste poi la parte dei delitti più efferati collegati al satanismo come gli abusi rituali, la pedofilia e gli omicidi rituali che rappresentano per fortuna solo una minima percentuale tra i reati commessi.


Arona e Panizza suddividono la criminalità di stampo satanico presente in Italia in tre tipi:


· Satanismo sacrilego in cui rientrano tutti gli episodi di microcriminalità sacrilega e cimiteriale come il furto di ostie e reliquie o la violazione di tombe e cimiteri.
· Sospetti crimini rituali che comprendono episodi criminosi gravi commessi dagli appartenenti di una setta, da psicopatici pseudo-satanisti o da assassini seriali.
· Delitti satanici di cui fanno parte tutti gli episodi di violenza nei quali Satana viene invocato come alibi o pretesto.


C’è tuttavia da evidenziare che molto spesso attorno a questo tipo di reati si crea un forte sensazionalismo, anche da parte dei media, e soprattutto è impossibile una registrazione puntuale dei fenomeni criminosi legati al satanismo proprio per la natura segreta di molte delle sue congregazioni.


ASPETTI PSICOLOGICI: LA MANIPOLAZIONE MENTALE
I leaders sono persone particolarmente carismatiche che influenzano gli adepti con potenti tecniche di suggestione o strategie di manipolazione mentale. Solitamente si preferisce reclutare individui vulnerabili e senza punti di riferimento.
L'ingresso nel gruppo viene sancito da un'iniziazione rituale che contribuisce alla manipolazione psicologica del soggetto e alla graduale sostituzione della personalità dell'individuo con l'identità di setta. In una prima fase, la manipolazione mentale non è caratterizzata da elementi coercitivi espliciti, ma vengono individuate le debolezze, si offre la possibilità di risolvere i problemi e si dà l'illusione di poter colmare i propri vuoti affettivi. La setta diventa un importante punto di riferimento e questo contribuisce a trattenere l'adepto all'interno della congrega.
Le tecniche di persuasione diventano più coercitive quando viene minacciato il segreto settario o quando un membro vuole abbandonare il gruppo. All'inizio si prova semplicemente a persuadere la persona, poi il gruppo si stringe attorno all'adepto con atteggiamenti adulatori e coinvolgenti ed infine, se i precedenti tentativi non hanno sortito risultati, si passa alla minaccia ed ai ricatti.
La manipolazione mentale minaccia l'integrità e l'autonomia, rendendo l'individuo dipendente dalla setta.
Mastronardi distingue quattro fasi della manipolazione psicologica:


• il reclutamento dove si utilizzano tecniche di avvicinamento come ad esempio l'utilizzo di test di personalità per incuriosire il prescelto o il flirthy fishing dove si cerca di adescare il nuovo adepto con vicende amorose.


• l'isolamento fisico, affettivo e finanziario. L'isolamento affettivo viene ad esempio realizzato attraverso il love bomb: il nuovo arrivato viene seguito dai più anziani con un ascolto ed una vicinanza quotidiana al fine di arrivare a rappresentare l'unica, insostituibile fonte affettiva.


• l'indottrinamento che spesso è accompagnato da ipnosi mirata, meccanismi di rinforzo come premio e punizioni e messaggi subliminali. In questa fase gli adepti più anziani trasmettono ai nuovi la convinzione di appartenere ad un'elite, di essere in grado di poter accedere alla verità e di essere dei prescelti. Dopo che il potere volitivo del soggetto è grandemente diminuito, il gruppo mette in atto una strategia basata sulla frustrazione affettiva al fine di far perdere al nuovo adepto la fiducia in se stesso e nelle proprie potenzialità creando una condizione di sudditanza nei confronti della setta.


• il mantenimento in cui prevale l'aproblematicità che consente all'individuo di affidarsi totalmente alla setta per la risoluzione di ogni tipo di problema, l'esame psicologico in cui i membri più anziani forniscono un continuo appoggio psicologico, il ricatto e la carriera dove la persona viene coinvolta più direttamente nelle attività del gruppo con prospettive di crescita e ad esempio con il reclutamento di nuovi adepti.


C'è da sottolineare, tuttavia, che molto spesso all'interno delle sette sataniche non vi è un allontanamento reale e fisico, ma si mantiene lo status precedente che assume le caratteristiche di un'identità di facciata. L'isolamento dalla società non è dunque visibile ma esclusivamente di carattere psichico, culturale e spirituale. Il soggetto svaluta e sminuisce le esperienze di vita avute al di fuori della setta e denigra i valori trasmessi dalla società.


PSICOLOGIA E PSICOPATOLOGIA: IL LEADER
Nelle sette sataniche il capo è generalmente una persona di sesso maschile, estremamente carismatica e in grado di esercitare una grossa influenza sugli adepti. L'efficacia della leadership dipende soprattutto dalla capacità del capo di suggestionare e condizionare l'interpretazione che i membri possono dare a determinati eventi e il loro modo di pensare. Inoltre, deve saper convincere e motivare rispetto al credo perseguito, deve sapere valorizzare la specificità di ogni singolo membro, deve esser sufficientemente autorevole in modo da incutere timore e trasmettere la certezza di tenere sotto controllo la situazione.
Sulla personalità del leader di una setta satanica si è detto di tutto ma in realtà non si è potuto fare un attento esame psichiatrico sugli individui proprio per il carattere segreto di queste organizzazioni che vengono allo scoperto solo in caso di qualche grave reato. Possiamo però ipotizzare la presenza nei capi carismatici di alcuni tratti psicopatologici come ad esempio il pensiero magico che denota una mancanza di confini tra realtà e fantasia; un'affettività inappropriata caratterizzata da una forte intensità di alcune emozioni (ad esempio la rabbia) e dall'altro lato dall'incapacità di provare sensi di colpa o sentimenti conflittuali; la tendenza a pensare per categorie dicotomiche quali bene/male che fanno pensare ad una struttura d'identità non ben integrata.


In linea generale, possiamo affermare che il capo satanista presenta:
• marcato disprezzo per i valori sociali
• insensibilità verso le sofferenze altrui
• tendenza a costruire relazioni sociali mirate ad ottenere vantaggi
• atteggiamenti antisociali
• tendenza a ricercare alti livelli di eccitazione emozionale
• comportamento sessuale eccessivo e perverso


PSICOLOGIA E PSICOPATOLOGIA: L'ADEPTO
Non sembra esistere una particolare tipologia di adepto delle sette sataniche, un primo dato di fatto è che la partecipazione ai culti distruttivi consente ai seguaci l'espressione di aspetti personologici che spesso non possono essere espressi in famiglia o nella vita sociale. Sembra però che i neo-adepti, quando vengono reclutati, molto spesso attraversino fasi particolari della loro esistenza come ad esempio lutti, difficoltà economiche, problemi di salute, ecc. Spesso sono giovani attirati da culture trasgressive e dalla ribellione verso gli ordini precostituiti; altre volte sono persone sole od emarginate che stanno vivendo un periodo di particolare vulnerabilità. Anche le difficoltà economiche possono spingere un individuo ad entrare in una setta mosso dalla speranza di ottenere potere o ricchezza.
Mentre il leader è una figura caratterizzata da un fascino perverso e presenta tratti di onnipotenza e narcisismo, l'adepto sembra essere caratterizzato da una particolare vulnerabilità psichica imputabile ad un momento transitorio di difficoltà, aspetti psicopatologici o ad una struttura di personalità dipendente.


CONCLUSIONI
Analizzando il fenomeno del satanismo dunque, possiamo affermare che nonostante riti e credenze siano antitetici alla morale cristiana, l'adesione ad esso non rappresenta di per sé un reato. Abbiamo visto infatti che alcuni tipi si satanismo si avvicinano più ad una concezione razionalista filosofica del mondo piuttosto che proporsi come culti veri e propri. Inoltre non tutti i gruppi satanisti hanno le peculiari caratteristiche delle sette, quali il proselitismo, il love bombing e l'asservimento totale dell'adepto. Nonostante la grande risonanza data dagli organi di stampa, in verità, in Italia si hanno poche informazioni attendibili sulla presenza nel territorio di sette sataniche e sul numero dei loro adepti; così come si hanno ancor meno notizie certe sul satanismo criminoso. Anche gli omicidi venuti alla ribalta delle cronache, ad un'analisi più approfondita, non possono definirsi delitti satanici in senso stretto: gli autori si professavano satanisti, ma in realtà erano presenti problemi di natura psichiatrica ed abuso di sostanze stupefacenti. Anche le dinamiche omicidarie evidenziano un'assenza di ritualità e gli autori del reato mostrano solo un'infarinatura di coloritura satanica utile a mascherare comportamenti devianti a carattere sessuale o tossicodipendenze.
Riguardo agli aspetti psicologici collegati all'appartenenza ad una setta satanica, potremmo ipotizzare che entrino in gioco elementi a seconda che si tratti del leader, o di un'adepto, di un satanista o di uno pseudo-satanista. Infatti l'affiliazione ad una setta satanica servirà ad esempio al capo a soddisfare i propri bisogni potere e di gratificazione narcisitica; all'adepto a crearsi un'identità più forte di quella individuale e placare paure e incertezze; al satanista vero e proprio a darsi “una spiegazione” sul mondo; allo pseudo-satanista a placare istinti ed impulsi spesso sconfinati nella psicopatologia.
Inoltre in un periodo di crisi finanziaria ma soprattutto di identità come quello che stiamo vivendo ai giorni di oggi, le sette sataniche rappresentano un percorso alternativo in cui l'individuo è un essere privilegiato, in grado di cambiare a proprio favore il corso degli eventi attraverso pratiche occulte.

Fonti: vedi la bibliografia e le tesi della dr. Mancioli

Nessun commento:

Posta un commento