sabato 14 gennaio 2012

STANZA #001: ARMIN MEIWES - IL CANNIBALE DI ROTENBURG


Armin Meiwes nacque a Kassla, in Germania, il 1° gennaio 1961. Professione: tecnico informatico.
La sua è stata un'infanzia di assoluta solitudine.
Suo padre era un uomo austero, largamente disinteressato del figlio. Quando Armin aveva appena 8 anni il matrimonio dei suoi genitori finì, e suo padrè abbandonò la famiglia. Non lo ricontattò mai più, in alcun modo.
A questo punto sua madre prese completamente il sopravvento su di lui. Era ossessiva nei confronti del figlio. Possessiva. Lo ammoniva in pubblico, insinuava nel ragazzo sensi di colpa ponendosi nell'atteggiamento di vittima. Lo accompagnava sempre ovunque e non lo lasciava mai solo.
Assoggettato ad una madre così morbosa e privo di una figura paterna, Meiwes creò una figura immaginaria, Franky, una sorta di amico immaginario\fratello maggiore, attreverso il quale manifestò i primi pensieri antropofagi. 
Aveva 12 anni quando iniziò ad elaborare fantasie relative al mangiare i suoi amici e compagni di scuola. Mangiarli, come avrebbe spiegato successivamente, significava farli diventare parte di sé stesso, stare con loro per sempre. Una soluzione disperata per un bambino irrimediabilmente solo e incompreso.
Nel 1999 muore sua madre. Armin ha 38 anni. Vive nella grande casa con lei, da solo. E adesso,per la prima volta, sarà davvero completamente solo.
Costruisce una sorta di santuario nella stanza della madre, completo di manichino di plastica che ogni notte mette disteso nel letto.
Dopo la morte della madre sviluppa un interesse morboso per la pornografia, in special modo per quella sadica e per la tortura in genere. Passa molto tempo su internet, a documentarsi. E proprio attraverso queste scorribande telematiche si imbatte in una chat room specializzata sul cannibalismo.
E' il 2000 quando inserisce un annuncio:


"CERCO UN GIOVANE RAGAZZO, BEN FATTO, TRA I 18 E I 30 ANNI, CHE VOGLIA FARSI MACELLARE" 
firmato Der Metzgermeister PADRONE o MAESTRO MACELLAIO


Molti furono gli uomini che risposero a questo annuncio. Uno di questi, Borg Jose, arrivò quasi ad essere la prima vittima di Meiwes.
I due si incontrarono. Jose raggiunse Meiwes a casa sua. Ci fu del sesso. Poi si apprestarono alla macellazione. Ma, mentre era sdraiato sul tavolo in attesa di essere macellato, Jose lamentò di non stare bene e chiese di essere liberato. Meiwes lo liberò.


L'ultimo a rispondere all'annuncio fu un ingegnere elettrotecnico, Bernd Juergen Brandes, all'epoca 39enne, un omosessuale coprofago affetto da turbe psichiche e avvezzo all'automacerazione fisica, quell'insieme di pratiche dolorose, che implicavano varie forme di tortura autoinflitta, tipiche degli asceti.

Brandes, residente a Berlino, rispose all'annuncio di Meiwes il 14 febbraio 2001. Il suo messaggio fu:


"Mi offro a te e ti permetterò di cenare con il mio corpo vivente. Non una macellazione, si tratterà di cena."


I due si scambiarono diverse mail dal contenuto molto "forte" ed esplicito, discutendo sul miglior modo in cui Brandes sarebbe stato mangiato e su cosa fare del suo corpo, dopo l'atto.
Lo stesso Brandes suggerì che il suo cranio fosse poi usato come posacenere.
Il 9 marzo 2001 Brandes lascia Berlino e raggiunge l'abitazione di Meiwes. 
I due hanno un rapporto sessuale. Successivamente Brandes ingerisce svariati sonniferi, una bottiglia di vicks sciroppo (ad alto contenuto etilico) una scatola di antidolorifici (principio attivo: paracetamolo) e una bottiglia di acquavite.
A questo punto Meiwes lo evira. 
"Bernd voleva che gli staccassi a morsi la pelle dalle ossa. Ho dovuto sbranarlo nei muscoli del petto e sui palmi delle mani. Addirittura voleva che facessi lo stesso con il suo pene. Ma non ci sono riuscito. E alla fine ho dovuto usare una lama", ha raccontato Meiwes.
 I due provano a mangiare il pene di Brandes, ma lui stesso si lamenta che sia troppo duro da masticare. Allora Meiwes prova a saltarlo in padella con olio, pepe e aglio. Lo serve a tavola, ma è talmente bruciacchiato che risulta immangiabile. Meiwes lo da, dunque, al suo cane.
Brandes perde molto sangue dalla ferita, e sta morendo dissanguato. Meiwes lo porta in bagno, e lo immerge in una vasca da bagno. Aspetta lì, seduto accanto a Brandes, leggendo un libro su Star Trek per tre ore.
Dieci ore dopo, Brandes era ancora vivo. Meiwes lo dispone su un tavolo approntato appositamente, e lo accoltella più volte al collo. Dirà di aver aspettato che la morte sopraggiungesse naturalmente, ma soffriva troppo nel vedere l'agonia del suo amico.
Dopo averlo ucciso, inizia la fase vera e propria del cannibalismo. Appende il corpo senza vita di Brandes ad un gancio da macellaio fissato al soffitto e procede a tagliare la carne in porzioni di diverse dimensioni. Tritura le ossa e le miscela a della farina, da consumare al bisogno.
Smembra l'intero corpo, così da poterlo conservare nel freezer. Ne mangia una parte subito, il resto delle porzioni le consumerà nei dieci mesi successivi.


L'intero procedimento dell'evirazione di Brandes, della cena e della morte è stato registrato su una videocassetta, della durata di 4 ore, con il consenso di Brandes. Questo video è stato successivamente usato in aula come prova contro Meiwes.


Nel novembre 2002 Meiwes si apprestava a finire le scorte di carne congelata di Brandes. Postò, quindi, un nuovo messaggio su quella stessa chat line.


Il nuovo messaggio fu letto da uno studente australiano che segnalò la cosa alle autorità. L'11 dicembre 2002 la polizia irrompe nell'abitazione di Meiwes con un mandato di perquisizione. Trova 15 libbre di carne (6 chili e 800 grammi) nel freezer, sotto ad una scatola di pizza. Trova i frammenti ossei nella farina, parti di scheletro sepolte in giardino e il video dell'omicidio.


Meiwes fu arrestato con l'accusa di cannibalismo e omicidio preterintenzionale. 


A questo punto vorrei fare una precisazione contestuale: il cannibalismo in Germania non è punibile. Risulta legale il consumo di carne umana. Questo è venuto fuori proprio durante il processo. Inizialmente Meiwes fu condannato a soli 8 anni e mezzo di reclusione, come unico capo d'accusa c'era quello di omicidio preterintenzionale colposo. Questo perché è stato dimostrato, per mezzo delle tracce rinvenute nel computer di Meiwes della corrispondenza con Brandes, che quest'ultimo era consapevole della volontà di Meiwes. Si era offero spontaneamente e, come emerso nello stesso video, non ha mai chiesto che l'atto avesse termine. In un omicidio preterintenzionale la morte sopraggiunge come conseguenza non voluta ad atti di percosse e\o tortura. 


Dunque il 30 gennaio 2004 Meiwes fu condannato a 8 anni e mezzo di reclusione e la tesi di infermità mentale esposta dalla difesa fu completamente scartata.
L'accusa presentò istanza d'appello, perché la pena venne considerata estremamente indulgente. Il caso divenne mediatico e aprì la strada a molti dibattiti.
Il caso apparve controverso e problematico. Visto che emerse che il cannibalismo non fosse punibile e che comunque la pena per un atto così efferato e inconcepibile dovesse essere più severa.


Il 12 gennaio 2006 ci fu un altro processo in cui il pubblico e i giornalisti furono allontanati dall'aula e la corta visionò l'intero video. L'accusa dimostrò come Brandes non fosse in grado di prendere decisione né di essere pienamente consapevole della fine che stava per fare, dal momento che era fortemente sedato. Un ultimo processo, quello di maggio 2006, segnò la fine di questa storia: il capo d'accusa fu mutato in omicidio volontario e Meiwes fu condannato all'ergastolo.


Al momento Meiwes è rinchiuso in carcere. Lavora nella biblioteca dell'istituto penitenziario e pare sia diventato vegetariano.


Nel 2006 il regista Martin Weisz ha diretto un film fedelissimo sulla storia di Meiwes e Brandes. Inizialmente il titolo sarebbe dovuto essere "Rohtenburg" (gioco di parole tra Rotenburg, nome della cittadina dove avvenne il fatto e "Roh", parola tedesca che significa "crudo", riferito alla cottura dei cibi). Meiwes però ha fatto causa al regista, asserendo di non avere mai concesso i diritti, seppur i nomi non sono quelli reali. Quindi il film per ora è uscito solo negli Stati Uniti ed il titolo è stato cambiato in "Grimm Story", riferimento ad alcune affermazioni del cannibale che dichiarò come da bambino fosse assolutamente affascinato da "Hansel e Gretel", la favola dei fratelli Grimm.
-la mia recensione del film-


Altra curiosità è che nel 2011 è uscito un libro, scritto da Meiwes in collaborazione con la criminologa tedesca Petra Klagen (autrice di "Cannibalismo e omicidi seriali in Germania) dal titolo "L'INVENZIONE", un romanzo\ricettario su cannibalismo, macellazione e simili.


E, come direbbe Stefano Benni "NON ESISTONO UOMINI CATTIVI... SE CUCINATI BENE".



2 commenti:

  1. Complimenti, è l'articolo in italiano più completo che si possa trovare su Meiwes... e complimenti anche per il blog: davvero bello...

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  2. Ti ringrazio Tiziano. Ho cercato più materiale possibile e ho provato a mettere insieme tutto. Grazie anche per i complimenti sul blog. Sto cercando di migliorarlo... beata tecnologia di cui ignoro il funzionamento :) Complimenti a te per il tuo blog, che è stato da subito inserito nella mia Top Sites di Safari ;)

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