domenica 25 dicembre 2011

HUMAN HUNTING: DICIOTTESIMA LEZIONE


Anche se i "cacciatori" di criminali esistono da sempre, praticamente da quando esiste il crimine, i veri progressi nel campo dell'investigazione si sono avuti probabilmente solo a partire dalla seconda metà dell'Ottocento in poi. 

Il notissimo antropologo e psichiatra italiano Cesare Lombroso, aveva studiato a lungo la fisiognomica, con la quale cercava di trovare corrispondenze scientifiche tra alcuni tratti somatici del corpo umano e l'attitudine a delinquere. 
Tuttavia i veri e propri passi da gigante si sono fatti solo negli ultimi decenni, da quando i crimini seriali sono aumentati in modo esponenziale, rendendo necessario costituire vere e proprie task force in praticamente tutti i paesi del mondo.
C'è da dire che non è stato solo il progressivo e continuo aumento di crimini seriali a far progredire enormemente il campo delle investigazioni. Un grosso merito va alla tecnologia che sempre più spesso e in maniera sempre più determinante ha aiutato gli addetti ai lavori a risolvere casi criminosi che nei secoli addietro non avrebbero mai avuto un colpevole. 
Oggi, con le reti informatiche, le grandi banche dati, le tecnologie al limite del fantascientifico per la rilevazione e l'analisi di ogni tipo di reperto, le forze di polizia hanno a loro disposizione una mole enorme di informazioni. 
In questa sede analizzeremo alcune delle forze investigative coinvolte nella caccia agli assassini seriali.


FEDERAL BUREAU OF INVESTIGATION
Fondato nel 1908, sotto la presidenza Roosevelt, per regolare le questioni legali in uno Stato che, per costituzione, è fondato sul federalismo. Di conseguenza lo scopo era quello di controllare qualsiasi tipo di scambio, da quello commerciale a quello degli affari legali tra i diversi stati, ognuno con proprio ordinamento legislativo. 
Stessa esigenza si ebbe nel caso della giustizia, così i primi 34 agenti si trovarono a dover affrontare tutti quei casi di illegalità che avvenivano nell'ambito di due o più Stati, in cui era impossibile stabilire quale legge nazionale e quale diritto penale dovesse valere. 
E' evidente fin da qui che i settori di cui si occupa l'FBI sono decine, dal terrorismo, al contrabbando, al traffico di droga e armi e così via. 
In questa sezione quindi più che di FBI si parlerà di una sua unità, nata appositamente per contrastare i crimini seriali, la Behavioral Science Unit (BSU).
Alla BSU si deve la nascita del "profiling", la scienza che studia il comportamento criminale e determina, a partire dai dati presenti sulla scena del crimine e dagli indizi lasciati, il tipo di criminale che può aver compiuto il delitto. 
D'altronde, il nome stesso, che in italiano si traduce con Unità di Scienze Comportamentali, fa capire che la direzione i cui si muovono questi esperti del crimine, è quello della psicopatologia e della psichiatria forense, e quanto maggiormente una scena del crimine rappresenterà la patologia dell'assassino, tanto più sarà preciso il profilo psicologico. 
Da quando gli agenti speciali John Douglas e Robert Ressler cominciarono questa avventura nella nuova visione del crimine, centinaia di casi sono stati risolti proprio grazie ai profili stilati da questi specialisti che, quasi sempre, si avvicinavano incredibilmente al profilo psicologico del colpevole. 
A questa unità si deve anche la nascita del concetto di serial killer organizzato e disorganizzato.
Il punto di partenza da cui si mossero Douglas e Ressler furono proprio i serial killer già arrestati. 
Fu a questi che un pool di psichiatri e agenti speciali si rivolsero per far loro dettagliate ed approfondite interviste su tutto ciò che riguardava il loro passato, dall'infanzia vissuta, alla pulsione che li spingeva ad uccidere, al motivo della scelta di un determinato tipo di vittima e così via. 
Dall'analisi successiva di queste interviste furono stilati i primi "quadri" comportamentali dei diversi serial killer. 
Con l'arrivo dell'informatica il lavoro dell'FBI, e quindi anche della BSU, fece un notevole salto di qualità in avanti. Finalmente potevano essere messi in grosse banche dati tutte le informazioni relative ad un crimine, dal tipo di arma utilizzato, la posizione del cadavere (steso, appeso, con il volto coperto), il luogo del ritrovamento (bosco, ciglio di una strada ecc..), le ferite riportate (ecchimosi, morsi particolari, mutilazioni). 
Questo significava che finalmente era anche possibile effettuare un linkage (letteralmente significa collegamento) tra omicidi commessi anche a migliaia di chilometri uno dall'altro o a distanza di anni. 
Era nato il Violent Criminal Apprehension Program (VICAP).


POLIZIA DI STATO
Come per l' FBI, anche in questa sezione non ci occuperemo della Polizia di Stato nella sua complessa totalità, ma solo del reparto dedicato all'argomento di questo articolo, e cioè i crimini seriali. 
La struttura che si occupa di questi casi è l'Unità Analisi Crimini Violenti (UACV). 
E' composta da circa 1500 uomini della Polizia Scientifica ed è articolata in 4 divisioni, ognuna con un compito ben preciso. 
Nello specifico, l'UACV fa parte della prima divisione, sezione seconda, della Polizia Scientifica (le sezioni in totale sono 4) ed è a sua volta suddivisa in 4 settori che sono:


Esame della scena del crimine
Analisi della scena del crimine
Analisi delle informazioni
Analisi del comportamento


Queste quattro divisioni danno il loro supporto soprattutto per la risoluzione di crimini particolarmente efferati,  omicidi seriali, casi di violenza carnale riconducibili ad un unico soggetto, omicidi a sfondo sessuale e omicidi senza movente apparente. 
Per svolgere questo compito altamente qualificato, gli esperti dell'UACV si avvalgono di sistemi informatici anche all'avanguardia nel mondo, come il Sistema Analisi Scena del Crimine (SASC), che è in grado di collegare e fornire indicazioni relative a tutti i casi inseriti ma, a differenza del VICAP dell'FBI, questo può contenere anche immagini per le quali è possibile un raffronto immediato. 
Oltre al SASC tutta la Polizia Scientifica si avvale di un'enorme quantità di dati presenti nel Sistema Centrale Informativo Polizia Scientifica (SCIPS), che permette di scambiare indizi e informazioni tra tutte e quattro le divisioni della Polizia Scientifica stessa. 
Ad esempio,attraverso questa banca dati, è possibile interrogare l'Automatic Fingerprint Identification System (AFIS), per rintracciare le impronte digitali, che è di competenza della Seconda Divisione della Polizia Scientifica.


CARABINIERI
Il Corpo dei Carabinieri ha, come la Polizia di Stato, una propria struttura dedicata alle investigazioni di tipo scientifico. 
Il Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (RIS), interviene a supporto delle richieste di indagini ed analisi effettuate da altri nuclei dell'arma o altre forze di polizia. 
In casi di maggiore gravità, invece, intervengono direttamente sul posto per i rilevamenti sulla scena del crimine e il reperimento delle prove. 
Il RIS è composto da quattro reparti dislocati a Parma (a cui compete l'Italia Settentrionale), Roma (a cui  compete l'Italia centrale), Messina (per lItalia meridionale e Sicilia) e Cagliari (a cui compete la Sardegna). 
Ognuno di questi reparti è poi suddiviso a sua volta in diverse sezioni che corrispondono ai campi di indagine:


sezione di balistica
si occupa del repertamento di tutto ciò che riguarda le armi, sia per le analisi che per quanto riguarda l'enorme banca dati contenente informazioni su armi, bossoli e proiettili.


sezione di biologia
si occupa dell'analisi dei campioni biologici, quali sangue, DNA, ed ogni altro tipo di materiale biologico.


sezione di chimica, esplosivi ed infiammabili
le competenze di questa sezione sono molteplici e vanno dall'analisi di campioni di sostanze stupefacenti, tossiche, farmaci, veleni, allo studio degli inneschi incendiari e sostanze esplosive.


sezione impronte e fotografia
a questa sezione è affidata l'analisi dattiloscopica (impronte digitali), lo studio di calchi ed impronte ed il laboratorio fotografico.


sezione di fonica e grafica
si occupa delle intercettazioni telefoniche e dell'analisi e campionamento delle tracce audio, con filtraggio dei suoni camuffati e, nella sezione grafica, dell'analisi di manoscritti, individuazioni della macchina da scrivere o della stampante utilizzata.


sezione di telematica
si occupa dei reati e dei reperti su supporti informatici, quali memorie digitali, e di sistemi di informazioni e di reti di telecomunicazioni: microspie, computer, telefoni cellulari, internet. 


SCIENZIATI FORENSI
Diverse sono le scienze che possono rivelarsi indispensabili nella risoluzione di un caso, anzi forse si può affermare senza problemi che nessuna scienza è esclusa a priori da un coinvolgimento in un caso. 
In questa sezione ci occuperemo solo di quelle Scienze che più spesso vengono interpellate dagli organi di polizia nelle perizie.


Entomologia forense
In tutti quei casi in cui l'analisi del corpo non fornisca risposte esaurienti, lo studio degli insetti rinvenuti sul cadavere o nelle immediate vicinanze può aiutare a stabilire sia l'epoca della morte, con un margine di errore di sole 24 ore anche diversi giorni dopo il decesso, che il luogo, nel caso in cui il corpo sia stato spostato. 
Dal momento della morte in poi, infatti, diverse squadre di insetti colonizzano il cadavere in base a schemi fissi. 
Quattro sono le categorie che colonizzano i cadaveri: 
necrofagi (insetti che si cibano del cadavere), necrofili (predatori dei necrofagi), onnivori (insetti che mangiano qualsiasi tipo di tessuto) ed opportunisti (insetti che si rifugiano nel cadavere). 


L' estrema precisione dei cicli con cui questi insetti si presentano sul cadavere hanno reso l'entomologia forense una scienza accettata come prova nei processi.


Botanica forense
Anche se più giovane come disciplina, anche la botanica forense ha ormai avuto la piena approvazione da parte dei tribunali, e le perizie botaniche sono ammesse come prova nei processi. 
Infatti oltre agli insetti, come si è visto, anche lo studio delle spore, dei pollini e delle piante che possono trovarsi su un cadavere possono raccontare molto su come, dove e quando è stato uccisa una persona. 
In presenza di diatomee, ad esempio, siamo di fronte ad un indiscutibile caso di annegamento.


Zoologia forense
I corpi senza vita, soprattutto quelli abbandonati all'esterno delle abitazioni, oltre alle piante ed agli insetti, sono soggetti ad aggressioni anche di animali più grossi. 
Questo tipo di aggressione però è del tutto casuale, non ha la rigorosa sequenza che hanno le colonie di insetti. 
Tuttavia è importante stabilire se dei morsi, delle mutilazioni, sono avvenute dopo la morte, quanto tempo dopo, e soprattutto se per via di un animale o di un'arma dell'assassino.


Antropologia forense
Negli Stati Uniti sono conosciuti come "Bones detectives", ossia investigatori delle ossa, mentre in Italia stanno accrescendo la loro popolarità solo ultimamente, grazie a romanzi come quelli di Patricia Cornwell. 
Sono gli antropologi forensi, quegli scienziati che intervengono nei casi in cui lo stato di decomposizione del cadavere è troppo avanzato per essere sottoposto ad una normale autopsia. 
A partire da pochi resti di ossa, questi formidabili scienziati riescono a dirci il sesso, la razza, la probabile stazza e statura della persona morta, ed anche l'età con una buonissima approssimazione. 
Se i resti sono abbastanza completi, un antropologo forense può anche trovare tracce di percosse o cause di morte come segni di arma da fuoco.


Odontologia forense
Tanti sono i casi in cui dalla dentatura si può risalire al nome di un cadavere. 
I denti, infatti, sono estremamente resistenti alla decomposizione e ai danni prodotti dal calore, dal tempo, dall'acqua ecc.. 
La dentatura inoltre, date le possibili varianti di forma, dimensione e posizione di ciascun dente, costituisce una specie di impronta tridimensionale che caratterizza ogni individuo, con improbabile possibilità di errore. 
Sempre dalla dentatura, inoltre, è possibile risalire all'età approssimativa del cadavere, alle abitudini di vita. 
Non è raro, inoltre, il caso in cui questa scienza intervenga nella scoperta di prove contro dei sospetti, anzichè nella  identificazione del cadavere. Frequentemente, infatti, diversi serial killer lasciano sui cadaveri delle loro vittime morsi profondi. Così è stato nel caso di Ted Bundy, che attraverso la sua dentatura particolare, è stato collegato da diversi odontologi ad un delitto in cui aveva morsicato la sua vittima. 

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